Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno dato vita ad una seduta caratterizzata dai rialzi. Per quanto riguarda la BCE, sono da segnalare le parole di Luis de Guindos, Vicepresidente dell’istituto, il quale ha detto di essere preoccupato per via dell’aumento dell’inflazione del settore dei servizi. Per quanto invece riguarda i successivi incrementi del costo del denaro, de Guindos ha ribadito che le decisioni verranno prese riunione per riunione. Su questo tema è intervenuto nei giorni scorsi Robert Holzmann, Governatore della Banca centrale austriaca, secondo cui il plateau dei tassi sarà oltre il 4%. Ad allontanare le ipotesi di una fine della politica monetaria restrittiva dell’Eurotower è stato anche il Presidente della Banca centrale estone, Madis Muller, il quale ha affermato che è ancora prematuro aspettarsi che la BCE tagli i tassi nel 2024. Guardando alla BoE, il Governatore Andrew Bailey ha affermato che la Bank of England non riporterà il bilancio ai livelli precedenti al 2008, quando le dimensioni erano inferiori ai 100 miliardi di sterline. Per Bailey, il Quantitative Tightening non è “lo strumento monetario attivo” per affrontare l’inflazione. Da evidenziare anche che l’Institute of International Finance ha dichiarato che il debito globale è aumentato di 8.300 miliardi di dollari nel 1° trimestre del 2023, arrivando a 305.000 miliardi di dollari, vicino ai massimi storici. Intanto, in USA le richieste di sussidi di disoccupazione dell’ultima settimana si sono attestate a 242mila unità, sotto le stime a 251mila unità. Oggi sono attesi diversi discorsi degli esponenti di BCE e Fed.
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