Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai ribassi. A pesare sulle Borse è stato il downgrade del rating degli Stati Uniti da parte di Fitch. L’agenzia di rating ha punito gli USA per le continue crisi politiche esplose per innalzare il tetto al debito. Fitch ha tagliato il rating sul debito USA dalla tripla A ad AA+ con outlook stabile, motivando la sua mossa con le aspettative di “un deterioramento fiscale nel corso dei prossimi tre anni”, la crescita in generale del peso del debito federale e l’erosione degli standard di governance. L’agenzia ha fatto riferimento anche all‘aumento del deficit del Paese che, a suo avviso, salirà al 6,3% del PIL quest’anno, rispetto al rapporto deficit-PIL al 3,7% del 2022. Oggi il focus torna sulle Banche centrali, con la riunione della Bank of England. Il mercato prezza il 62% di possibilità che la BoE aumenti i tassi di 25 punti base, secondo i dati di Refinitiv. L’altro 38% degli operatori prevede un secondo aumento consecutivo di 50 punti base. L’inflazione nel Paese sembra diminuire, ma continua a rimanere ben al di sopra dell’obiettivo del 2%. L’indice dei prezzi al consumo è sceso al 7,9% a giugno dall’8,7% di maggio, mentre l’inflazione core è rimasta forte, al 6,9% a/a, anche se in calo rispetto al massimo da 31 anni del 7,1% di maggio. Fronte dati macro USA, la misurazione dell’occupazione ADP ha nettamente superato le attese, attestandosi a +324mila unità (stima a 188mila). Fronte trimestrali, focus su AXA, BMW, Infineon e Societe Generale.
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