Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta con segni misti. Rimangono in primo piano le dichiarazioni dei banchieri centrali, in primis del Governatore della Fed, Jerome Powell, il quale ha ribadito che saranno necessari altri aumenti dei tassi per rallentare l’inflazione. Per il Governatore dell’istituto centrale a stelle e strisce, i tassi dovranno salire più di quanto previsto in precedenza se la forza del mercato del lavoro proseguisse. In un altro discorso, il Governatore della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha detto che il report sul mercato del lavoro USA di gennaio ha alzato le probabilità che l’istituto centrale a stelle e strisce alzi i tassi più di quanto previsto. Per Bostic, lo scenario di base è quello di un picco del costo del denaro al 5,1% e di un suo mantenimento per tutto il 2024. Neel Kashkari, Presidente della Fed di Minneapolis, ha ribadito che dopo le misurazioni sui NFP la Banca centrale deve continuare ad alzare i tassi di interesse. Per Francois Villeroy de Galhau, Presidente della Banca centrale francese, l’Eurotower non avrà la necessità di tornare ai tassi di interesse ultra-bassi che hanno caratterizzato il recente passato, in quanto l’inflazione si stabilizzerà “in un nuovo regime vicina al suo obiettivo di medio termine al 2%”. Villeroy ha ribadito che l’impegno dell’istituto centrale è quello di riportare l’inflazione verso il target entro fine 2024 o 2025. Sul fronte dei dati economici, da segnalare che la produzione industriale tedesca è scesa più delle attese a dicembre, segnando un -3,1% su base sequenziale, oltre il consensus al -0,7%.
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