Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. A catalizzare l’attenzione è stata la riunione della BCE. L’Eurotower ha alzato i tassi dello 0,25%, mossa che ha portato quelli sulle operazioni di rifinanziamento principale dal 4% al 4,25%, mentre quelli sui depositi dal 3,50% al 3,75%. Per la BCE l’inflazione è troppo elevata e lo rimarrà per un periodo di tempo troppo prolungato. L’istituto vuole assicurarsi che i tassi siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario per conseguire un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine. Con la stretta monetaria annunciata ieri, la nona consecutiva dal luglio 2022, il costo del denaro è aumentato complessivamente di 425 punti base. Lagarde ha affermato che le decisioni continueranno a basarsi sulla valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, della dinamica dell’inflazione sottostante e della forza della trasmissione della politica monetaria. La BCE è pronta ad adeguare tutti gli strumenti nell’ambito del suo mandato per assicurare che l’inflazione ritorni all’obiettivo e per preservare il buon funzionamento della trasmissione della politica monetaria. Sono esclusi tagli dei tassi a settembre. Fronte dati macro il PIL USA del secondo trimestre si è attestato al 2,4%, valore nettamente superiore alle attese all’1,8%. Le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 221mila unità rispetto alle attese a 235mila e al dato precedente a 228mila.
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