Ho l’ amara impressione che sia bastata qualche contorno di notizia “rassicurante”, quale lo stop alle vendite allo scoperto, la sospensione del patto di stabilità, l’ accordo tra le banche centrali per immettere quantitativi ingenti di liquidità ecc… per far dimenticare molto presto la lezione che il mercato ha recentemente dato al dilettantismo diffuso nell’ industria del risparmio “al dettaglio”; per far tornare troppo presto all’ ordinaria follia.
A mio avviso non si capisce ancora che non esiste aiuto esterno che possa far modificare la traiettoria prestabilita dei prezzi.
In altre parole, non si capisce che sui mercati esiste una legge che nessun intervento esterno può modificare, non ha mai modificato in passato né mai modificherà.
Non è servito in passato (esempio nel 2008, nel 2016 ecc…) intervenire sul divieto alle vendite allo scoperto per impedire le vendite e le oscillazioni negative dei prezzi né è servito l’ intervento delle banche centrali (esempio nel 1992 a favore della sterlina e della lira, nel dicembre 2015 con il Quantitative Easing) per impedire i successivi crolli.
Non ci può essere sollievo da questo punto di vista.
L’ unico sollievo è accrescere le proprie conoscenze e capire come i prezzi oscillano.
E adesso, anche perché non se ne rende conto in quanto i prezzi si sono fermati di scendere, ma PROPRIO PERCHE’ I PREZZI SI SONO FERMATI DI SCENDERE, il pericolo per il piccolo risparmiatore è massimo.
Infatti che i prezzi si fermassero era chiaro. Come scritto nell’ articolo della scorsa settimana (“Ftse Mib: è la storiella del lustrascarpe di Wall Street”: “attendere prima un laterale (il mercato lateralizza nel 90% del tempo)”.
Adesso però è tempo di agire perché se il mercato dopo il laterale riprendesse la china ribassista, il piccolo risparmiatore e il cassettista potrebbero non rivedere più i propri soldi. E’ questo il rischio.
Infatti se quella prima del laterale fosse stata un’ onda 1 e quella attuale fosse una misera onda 2, allora la prossima onda (alla faccia del divieto allo short, dei QE e degli interventi statali) sarebbe come in Figura 1.
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
Attenzione. Non sto dicendo che SARA’ come in Figura 1, mi si comprenda. Sto dicendo, da buon padre di famiglia, che quella è una possibilità da cui vi metto in guardia e SE sarà come in Figura 1 è urgente avere un piano per non subire ulteriori perdite che azzererebbero il capitale una volta per tutte, azzererebbero anni di illusioni e impoverirebbero il risparmio nazionale.
Non sto neanche dicendo di non comprare, attenzione, ma sto dicendo che non fare niente quando non si conosce quello che si sta facendo (le probabilità con cui si sta facendo) è sempre un azzardo che alla lunga porterà ad un unico risultato.
Quindi mentre le cose sbagliate da fare sono molte, come ad esempio comprare o vendere senza conoscerne le probabilità a favore e non avere un “piano B” di controllo del rischio, la cosa giusta da fare è una sola e i passi sono i seguenti:
1) primo passo: stare fermi e non fare niente (per chi è già in posizione però la situazione non è così e mettiamo a loro disposizione gratuitamente, ancora per 8 giorni le nostre risorse per cercare, se riusciamo, di farli uscire da questa spiacevole situazione).
2) secondo passo: attendere le resistenze per effettuare un long (nuovo trend rialzista) o uno short (ripresa del trend ribassista). Il mercato infatti oscillerà di sicuro, lo diciamo sempre, ma prima probabilmente ci sarà un laterale (forse questo, forse no) e poi o rimbalzerà verso le resistenze o le resistenze si avvicineranno ai prezzi. Lì faremo, se vi sarà segnale, la nostra mossa perché avrà le percentuali a favore, maggiori dell’ 80%, che desideriamo.
Attenzione dunque a non fare la mossa sbagliata perché il mercato darà tutto il tempo per farla. Ho infatti battezzato questa fase “la gabbia” (Figura 2). Si faccia dunque, per cortesia, attenzione a non rimanere ingabbiati per sempre.
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing. In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
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