L'offerta pubblica di sottoscrizione che vede protagonista Intesa San Paolo e Ubi Banca è uno degli argomenti più caldi di queste settimane.
Prima di approfondire l'argomento bisogna fare alcune considerazioni sul titolo Intesa. E' attesa l`accelerazione del flusso delle esposizioni non performanti, in particolare aumentano le preoccupazioni per I crediti deteriorati o performing loans - (NPLs) che sono esposizioni verso soggetti che, a causa di un peggioramento della loro situazione economica e finanziaria, non sono in grado di adempiere in tutto o in parte alle proprie obbligazioni contrattuali.
Per avviare a questo problema intesa ha instaurato un joint venture con Plelios, che è una sorta di collaborazione tra due aziende.
In questo caso lo scopo della collaborazione con Prelios, una della migliori società nella gestione dei crediti di deteriorati è appunto gestire al meglio questa fase, dove aumenteranno i soggetti che non potranno pagare e quindi adempiere alle obbligazioni contrattuali.
Non crediamo che questa mossa darà particolare vantaggi.
Il gruppo ha anche deciso di aumentare anche l`esposizione Tltro, una mossa azzardata. Con Tltro, acronimo di Targeted Longer-Term Refinancing Operations, si fa riferimento alle operazioni “mirate” di rifinanziamento a più lungo termine. In altre parole, sono strumenti non convenzionali di politica monetaria che permettono agli enti creditizi dell’Eurosistema di finanziarsi a lungo termine a tassi molto vantaggiosi. Obiettivo: aumentare l’erogazione di prestiti a favore di imprese e consumatori dell’area euro .
Sono in pratica soldi che le banche prendono in prestito a tassi molti bassi.
Questo Significa aumentare il rischio e aumentare il proprio debito e non è ideale in questo periodo.
Tornando al deal Intesa-Ubi, ricordiamo che si tratta di una offerta pubblica di sottoscrizione, c'è una differenza enorme rispetto all'Opa dove l’offerente si impegna ad acquistare le azioni pagando in denaro.
In questo caso Intesa offre solo titoli, e non soldi.
L'Ops sarà valida se Intesa arriverà a controllare almeno il 50% più un'azione di Ubi , dubitiamo molto che questo accada.
La parola andrà agli azionisti Ubi che dovranno decidere se accettare o meno L'offerta che prevede 17 azioni proprie di Intesa per ogni 10 titoli di Ubi Banca. Le sinergie ci sono , ma siamo sicuri che sia conveniente per un socio Ubi ricevere 17 azioni Intesa in cambio di 10 loro azioni Ubi?
come vedete in grafico Ubi è una delle migliori banche in Italia, ed è una delle poche ad aver distribuito dividendi ogni anno dal 2007.
Riteniamo il recente piano industriale di Ubi molto ambizioso, e l'offerta attuale di Intesa non è conveniente per i soci.
UBI ha elevate potenzialità di crescita, anche sulla base dell`aggiornamento del piano industriale, inoltre in caso di esito positivo dell'ops, considerando le sinergie operative e finanziarie, che sono i fattori che accrescono il valore ottenibile dalla fusione di due aziende, sarà Intesa la maggiore beneficiaria. Con l'offerta attuale quindi, una sola OPS e non un OPA con quindi un offerta senza denaro protagonista, il deal Intesa-Ubi difficilmente andrà in porto, in quanto difficilmente la maggioranza degli azionisti accetterà.
Una non conclusione della OPS, sarà molto negativa per il titolo Intesa san paolo che è salito nelle ultime settimane scontando un esito positivo dell'ops, che in realtà è in serio pericolo.
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