Nella seduta di venerdì 20 maggio abbiamo assistito ad un recupero dell’indice che ha evitato la chiusura al di sotto del 20% dai massimi assoluti, soglia del cosiddetto “bear market”. Nella settimana successiva è partito il rimbalzo che molti si attendevano ed ora viene naturale chiedersi fin dove possiamo spingerci e se dobbiamo aspettarci ulteriori ribassi anche al di sotto del minimo segnato attorno ai 3800 punti. Il rialzo sembra giungere per un ritrovato ottimismo nei confronti dell’inflazione che dopo i dati sul CPI mostra un rallentamento anche nel PCE core, in crescita del 4.9% in aprile rispetto al 5.2% di marzo alimentando le aspettative per una politica dei tassi meno aggressiva. Nei minute della FED viene confermata la necessità di due ulteriori rialzi di 50 punti base negli incontri di giugno e luglio e che le successive decisioni saranno prese in base all’andamento del quadro economico, indicando che se l’inflazione dovesse persistere non si escludono ulteriori aumenti da 50 bps. L’attenzione si è spostata anche sui rischi di recessione. Il PIL usa del primo trimestre è in contrazione dell’ 1,5% anche se come indicato nello stesso documento della FED si tratta di una variazione causata da elementi volatili, mentre i consumi e il mercato del lavoro rimangono robusti, si prevede già un rimbalzo nel prossimo trimestre e un consolidamento nella successiva parte dell’anno. Un segno negativo lo registrano i corporate profits -2.3% che già da un po' sembrano i declino accusando l’aumento dei costi delle materie e del lavoro. Anche il mercato delle abitazioni sta subendo un rallentamento nelle vendite a causa dei prezzi molto alti. Il mercato si aspetta in questo senso che un rallentamento dell’economia possa frenare l’inflazione e portare la banca centrale a fermarsi dopo i due rialzi già programmati. Il problema è che l’inflazione potrebbe persistere e costringere la FED ad ulteriori manovre che aumenterebbero le probabilità di recessione. Da un punto di vista tecnico è stato superato il livello 4100 rompendo il precedente massimo relativo ed è stata anche rotta al rialzo la Kijun. A 4220 c è il 50% di Fibonacci della gamba ribassista che coincide con la parte alta della Kumo diventata piatta, mentre 4300 è la soglia chiave molto lavorata in precedenza e che coincide con un massimo molto importante. Da questi livelli è interessante cercare una vendita. Il rally a cui abbiamo assistito è stato supportato da pochi volumi e il quadro fondamentale è ancora molto incerto il che rende discutibile un proseguimento oltre questi livelli. Il mercato potrebbe affondare ancora testando la bontà del rimbalzo andando a formare un nuovo minimo più alto o bucando il livello dei 3800 nel caso peggiore. In ogni caso in questo momento la strategia migliore rimane vendere sui rialzi.
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