Eccezionale partenza di una settimana accorciata in USA, gli indici sul del +2%.
A Wall Street si dice:
“Non cerco di fare previsioni di mercato. I miei sforzi sono dedicati alla ricerca di titoli sottovalutati.“
Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Sembra che i compratori si siano riposati e rilassati durante il lungo weekend (ricordo che lunedì 20 la borsa americana era chiusa per la nuova festa federale Juneteenth), e ieri sono ripartiti alla grande con rialzi dei tre indici principali superiori al +2%.
Si è trattato di una partenza importante e robusta di una settimana che vedrà come momento centrale il presidente della Fed Jerome Powell testimoniare due volte a Capitol Hill. Ieri il NASDAQ è salito del +2,51%, facendo registrare all'indice un movimento di quasi il +4% in due sessioni. I giganti del settore tecnologico hanno registrato un'altra ottima sessione, segnalo tra gli altri NVIDIA ( +4,3%), Alphabet (GOOG +4,1%), Apple (+3,3%), Microsoft (+2,5%) e Amazon (+2,3%).
Ma il grande vincitore della seduta di ieri è stata Tesla, che ha registrato un boom di acquisti di oltre il +9,3%. La ragione di questa super attenzione sul titolo pioniere della mobilità elettrica è stata che Elon Musk ha fornito maggiori dettagli sulla sua e-mail definita oltreoceano “super bad feeling” “super negative sensazioni" inviata all'inizio di giugno. In quella e-mail il “moloch” americano aveva dichiarato che Tesla avrebbe ridotto la sua forza lavoro del 10%. Ieri è arrivata una smentita/precisazione, Tesla continuerà ad assumere lavoratori part time e la riduzione totale della forza lavoro sarà solo del 3,5% circa.
Nella sessione di ieri l'S&P ha registrato un aumento del +2,45% chiudendo a 3764. Il Dow è salito del +2,15%. Lasciatemi dire che si tratta di un bel cambiamento di ritmo rispetto alla settimana precedente, nella quale avevamo visto i titoli crollare, trovandosi impotenti davanti al doppio knockout del report sull'IPC del 10 giugno e del primo rialzo di 75 punti base della Fed in 28 anni, mercoledì 15. L'S&P aveva perso il -5,8% nell'ottava, mentre il Dow e il NASDAQ avevano perso entrambi circa il -4,8%.
Si tratta solo di un altro rimbalzo che verrà rovinato già a cominciare da oggi e nei prossimi giorni? Oppure abbiamo effettivamente raggiunto un punto di svolta? Sono le stesse domande che mi ero posto l'ultima volta che il mercato era scattato improvvisamente al rialzo. E la risposta che mi do e che vi suggerisco è la stessa di allora: solo il tempo ce lo dirà.
Avremo bisogno di vedere ancora qualche giorno di azione positiva dei prezzi per essere sicuri di non rimanere scottati di nuovo. Si tratta quindi di un ottimo inizio di settimana, ma non riempiamolo di troppe illusioni fidatevi. Sarà Jerome Powell a decidere l'andamento del resto della settimana. Il presidente della Fed è chiamato oggi a testimoniare di fronte alla commissione bancaria del Senato e alla commissione per i servizi finanziari della Camera domani. Presi in mezzo tra le parole di Powell e tutti i commenti dei politici, gli investitori cercheranno di capire meglio quali saranno i piani della Fed per tenere sotto controllo l'inflazione "MA" senza mandare l'economia in recessione.
Rubrica” L’angolo di Warren Buffet conosciuto come l’oracolo di Omaha”.
Come l’oracolo ellenico non commetterò mai errori anche quando sembrerò farlo starò solo anche se inconsapevolmente adombrando la verità.
Dopo l'aumento dei tassi di interesse di 75 punti base della scorsa settimana, gli operatori hanno inizialmente accolto con favore la notizia, in quanto dimostrava che la Fed stava finalmente facendo sul serio con l'inflazione. Il giorno dopo, però, le azioni sono crollate per il timore che un programma di inasprimento troppo aggressivo potesse rallentare eccessivamente l'economia e portare a una recessione.
E questo è il dilemma in cui si trova ora il mercato. Se da un lato abbiamo bisogno di tassi più alti per domare l'inflazione, dall'altro ciò comporta un rischio potenziale per l'economia. Potremmo benissimo assistere a un atterraggio morbido. Ma il mercato, che ha la tendenza ad estremizzare, sembra prezzare lo scenario peggiore, ossia una recessione (almeno fino alla scorsa settimana).
Naturalmente, se lo scenario peggiore non si verifica, le azioni sono fortemente ipervendute e potrebbero registrare un forte rialzo.
E il rialzo di ieri potrebbe benissimo essere l'inizio. Soprattutto perché la Fed non si aspetta una recessione e prevede che il PIL raggiunga l'1,7% quest'anno e l'1,7% l'anno prossimo.
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La Performance dei miei portafogli dal 1° gennaio 2022 ad oggi è la seguente:
Mio portafoglio "Mib 40" +30,95%
Mio portafoglio "titolo numero 1 oggi in Italia" +14,44%
Mio portafoglio "tutte le recenti numero 1 Italia" +24,60%
A CONFRONTO IL NOSTRO INDICE FTSE MIB -19,22%
Mio portafoglio "Best Brands" -2,57%
Mio portafoglio "titolo numero 1 oggi in USA" +0,60%
Mio portafoglio "tutte le recenti numero 1 USA" +13,36%
A CONFRONTO GLI INDICI USA
Dow Jones -15,98%
S&P 500 -21,01%
Nasdaq -29,251%
Vi ricordo quello che è il mio mantra nei mercati e cioè: • “la mia previsione nel lungo periodo nasce e si forma giorno per giorno avendo un'ottica e un obiettivo nelle prossime 24 ore”.
• “quando sarà finita la sessione di oggi avrò significativi dati per prevedere quella di domani”.
• “tutto ciò che è previsto oltre la settimana ha la stessa possibilità di verificarsi del lancio di una monetina puntando su testa o croce”
Performance sui futures USA siamo arrivati a +136,70% dall'inizio del 2022.
da 01/01/2022 al 21/06/2022
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