La lotta all’inflazione è oramai una questione mondiale, solo i paesi del sol levante sembrano esserne ancora parzialmente immuni. Stanotte è stato il turno della RBA, la banca centrale australiana ha deciso per un rialzo tassi di 50Bp , portando cosi il costo del denaro da +0.35% a +0.85%, per contrastare un’inflazione che si è portata al 5.1%. Ancora ferma la BOJ, che prosegue per ora la sua politica accomodante, con tassi negativi al -0.10% e acquisti di debito sovrano illimitato, ma in Giappone l’inflazione praticamente inesistenze negli ultimi anni, inia solo ora a fare capolino con un timido +2.5%, che non impensierisce ancora la banca giapponese. Sempre più ampio dunque il divario tra le congiunture macro economiche del mondo occidentale e quello orientale, che si rispecchiano chiaramente nelle dinamiche dei usdjpy, che in un rally rialzista davvero impressionante, arriva oramai a toccare103.00 figura. Usdjpy
Il mega trend rialzista di usdjpy partito con il break out di 116.30 ha spinto i prezzi fino 131 figura, per poi stornare brevemente fino 107 figura,da li la ripartenza che vede ora i prezzi in un nuovo rally alle porte di 113.25, ci i retail all’80% short, che proseguono la loro ricerca del mean reverting, senza trovare per ora alcun tipo di sollievo, dalle posizioni contrarian. Chfjpy Altro cross interessante chfjpy, che pur considerando le due valute rifugio per eccellenza, mostra chiaramente quanto lo yen resti debole, in una fase non ancora di panic selling. I mercati equity, anche se hanno ripiegato dai massimi storici , non sembrano presentare le caratteristiche ribassite tipiche del panic selling, con il vix ancora su valori medio bassi, e le valute rifugio che sono ampiamente evitate dagli investitori.chf jpy al test oramai dei massimi precedenti di 136.25trovai retail all’86% short, quindi in chiara posizione long yen. Retail Oltre alle dinamiche legate allo yen giapponese, altro basket valutario degno di nota, è il dollaro canadese, che sulla scia dei rialzi del wti, segue un ottimo trend rialzista, portando con se l’87% dei traders retail in posizione contrarian short. gbpcad Interessanti pertanto le dinamiche di diversi cross canada, come gbp cad, dove i retail sono long al 94%sui minimi di 1.57 figura, dopo una discesa partira dai massimi di 1.7375. quasi 20 figure di ribasso, generate da un lato dalla forza schiacciante del dollaro canadese, e dall’altro dalla debolezza delllasterlina, che vive una fase di grande difficoltà. Il regno unito alle prese con un’inflazione al 9% oramai su record storici, un0economia quasi paralizzata, e un governo che lotta per la fiducia. Un quadro tutt’altro che roseo, che non poteva generare altro che debolezza di sterlina. Attendiamo dunque quelli che possono essere visti come degli storni fisiologici che potrebbero approdare fino alle aree di 1.5940 prima e 1.62 poi. Cadjpy Anchew cadjpy prosegue il suo eccesso, con una serie di ben 10 giornate di rialzi, partiti dalle aree di 98.50 è giunto ora a 105.50, prossimo oramai alle aree di resistenza di 106.50-60. Anche in questo caso il posizionamento retail è chiaramente sbilanciato short al momento con l’89% dei traders retail alla ricerca dei massimi da vendere. Uno storno seppur dettato dalle sole prese di profitto ci sembrerebbe anche dovuto, tuttavia, il mercato prosegue nella sua debolezza di yen e forza di canada, senza dare spunti di inversione. Audnzd Dopo l’intervento di questa notte della rba il dollaro australiano ha visto accellerazioni rialziste anche contro il dollaro neozelandese, seppurt il differenziale tassi , stia al momento premiando il dollaro neozelandese, dove il costo del denaro è al 2%. Siamo giunti ai test delle resistenza, primi livelli chiave posti a 1.1175 per poi approdare a 1.1280-90massimi del 2017. Il cross tipicamente idoneo al mean reverting, trova ora il 97% dei retail in posizione contrarian short, confermando una situazione di conclamato eccesso , meritevole di uno storno. Dollar index Resta per ora ancorato al range compreso tra 102.60e 101.00 il dollaro americano, che aspetta indicazioni più chiare sulle future mosse della FED. Al momento ulteriori due rialzi tassi da 50BP, per poi giungere alla pausa di settembre sembrano dinamiche già scontate nei prezzi, si rende pertanto necessario seguire i dati macro economici, specialmodo l’inflazione, che se non dovesse aver visto il suo picco massimo, potrebbe spingere la fed ad ulteriori rialzi tassi anche a settembre, portando nuova linfa rialzista al dollaro americano.al momento i traders retail si trovano al 59% short, percentuali ancora non degne di un vero trend, che ci pongono tuttavia in allerta per eventuali partenze rialziste. Nasdaq Il mondo equity resta anche lui fermo in un laterale poco incisivo sul sentiment degli operatori, al momento il nasdaq resta compreso tra 12500 e 12900pnt, lasciando in totale attesa gli investitori. Quadro simile per l’indice S&P, che resta fermo tra 4100 pnt e 4200pont. Ngas Senza freni il comparto energy, con il ngas che attacca i massimi di 9.50$. la forte domanda, legata alla ristretta offerta sta agevolando la speculazione rialzista, che allontana i prezzi da quelli che possono essere identificati come fair value , che dovrebbe attestarsi sui 6$. La scelta del mean reverting, resta scelta di una strada faticosa, che tuttavia viene alleviata da un favorevole swap, che aiauta a mantenere le posizioni per gli investitori di lungo periodo che aspettrano un ritorno alla normalità. Per ora i supporti reggono e i livelli chiave posti a 9.30$ prima e 9$ poi, sono baluardi difficili da violare.
Wti Anche il petrolio , dopo la poco convincente riunione dell’Opec , torna ad aggredire i massimi portandosi a ridosso dei 120$ al barile. segnare nuovi massimi non sembra operazione cosi impossibile da compiere, tuttavia anche in questo caso, la volontà mondiale di contrastare un’inflazione dettata special modo dai costi dell’energia, dovrà prima o poi dare risultato, pertanto nel lungo periodo ci sembrano poco reali i prezzi attuali del wti. Posizionarsi contro l’attuale mood di speculazione è tuttavia operazione difficile che potrebbe portare a lunghe fasi di DD, raccomandiamo pertanto cautela specialmodo nel positionsize per operazioni di mean reverting. Btcoin Torna ancora una volta sotto i 30000$ il bit coin, che sembra non trovare spunti validi per attaccare le resistenze poste a 32600$. Resta a nostro avviso un velato mood di risk off, che seppur non sia ancora sfociato in panic selling, penalizza chiaramente gli asset rischiosi come le crypto. Ancora trading range pertanto per il bitcoin , che lavora egregiamente i supporti a 28500$ ultimo baluardo prima di approfondimenti fino a 25200$ Il focus degli investitori sembra oramai proiettato all’appuntamento del giorno 9 con la BCE, per scoprire se anche in Europa è giunto il tempo delle politiche aggressive Buona giornata e buon trading Salvatore Bilotta
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